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  • Advice
  • by Paola Catalano
  • 20 Settembre 2022

    La RM rappresenta uno degli esami diagnostici più importanti per valutare e studiare organi, ma non usa radiazioni ionizzanti (Rx) nè metodi invasivi. Le sue grandi dimensioni, insieme alla necessità di far entrare il paziente disteso su un lettino in un tubo chiuso per eseguire l’esame, ha contribuito a rendere la risonanza magnetica un esame tra i più temuti specie per chi soffre di claustrofobia o attacchi di panico.

    Spesso quando ai pazienti viene prescritto di sottoporsi a questo tipo di esame diagnostico la prima reazione è di paura e ansia.

    Sono tanti i messaggi che arrivano quotidianamente al nostro Centro chiedendo informazioni sulla presenza o meno, all’interno della nostra struttura, di una Risonanza Magnetica Aperta.

    L’esito di un buon esame di RM è in funzione della forza del campo magnetico, ove più alto è il campo magnetico, maggiore è il segnale, maggiori sono le possibilità di avere qualitativamente e quantitativamente una maggiore risoluzione di contrasto tra i tessuti ed una maggiore risoluzione spaziale. Ne conseguono più elevate possibilità diagnostiche.

    Le apparecchiature di RM Aperta, così tanto pubblicizzate sono “adatte” maggiormente per esami RM articolari, ovvero grandi articolazioni quali anche, ginocchia e colonna lombare, che risulteranno, ad ogni modo, di basso livello, in quanto lasceranno sempre delle zone grigie, ovvero dubbie nei casi complessi.

    Cosa vuol dire ciò?

    Che per quanto si possa preferire tale modalità di esame bisogna essere consapevoli che il risultato, a causa del suo basso campo magnetico, non sarà mai paragonabile a quello eccellente, o definito Allo Stato dell’Arte, che si può ottenere con un macchinario chiuso di campo elevato

    In questo video è lo stesso Direttore Sanitario del Centro Morrone, Dott. Renato Morrone medico Radiologo, a spiegare l’efficacia di una RM Chiusa