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  • Advice
  • by Centro Morrone
  • 28 Luglio 2020

    L’estate rappresenta croce e delizia per chi soffre di ipertensione: se da un lato, infatti, l’aumento della temperatura può far calare i valori di ‘massima’ e ‘minima’ durante il giorno, dall’altro occorre prestare qualche attenzione in più per evitare cali pressori eccessivi, proteggendosi dai colpi di calore, soprattutto quando si assumono farmaci anti-ipertensivi

    E’ considerata un importante fattore di rischio per l’ictus, l’infarto del miocardio, l’insufficienza cardiaca, gli aneurismi nelle arterie e per la malattia arteriosa periferica.

    Ecco le raccomandazioni più importanti per il paziente iperteso per affrontare le alte temperature durante una vacanza estiva al mare:

    • bere molta acqua (almeno 2 litri al giorno) per reidratarsi e contrastare la perdita dei liquidi e sali minerali con la sudorazione;
    • evitare di esporsi direttamente ai raggi solari coprendosi il capo o riparandosi con l’ombrellone se al mare, e di praticare sport o sforzi fisici nelle ore più calde della giornata (in particolare fra le 12.00 e le 17.00 ) per prevenire l’ insolazione  ed il colpo di calore;
    • vestirsi in modo leggero per facilitare la termoregolazione;
      bagnarsi spesso con acqua fresca le mani, i polsi, le caviglie, i piedi, il viso, ed il collo;
    • prediligere frutta e verdura di stagione (ricchi in acqua e potassio come le albicocche, i pomodori, i cetrioli, l’anguria, il melone e le banane), alimenti come latticini e frutta secca (ricchi di acqua, calcio, potassio e magnesio), preferire il consumo di pesce alle carni;
    • eliminare gli alcolici, perché peggiorano la termoregolazione, aumentando la sudorazione che favorisce la disidratazione;
      evitare di alzarsi velocemente dal letto, abituandosi a passare dalla posizione sdraiata a quella seduta e, dopo qualche istante, alla posizione eretta;
    • dormire con le gambe sollevate su di un cuscino, perché il caldo estivo, rallentando la circolazione favorisce il ristagno di liquidi negli arti inferiori causando abbassamenti di pressione;
    • qualora ce ne fosse bisogno e sempre sotto controllo medico, andrebbe ridotta la terapia antipertensiva, riducendo il dosaggio dei farmaci stessi o in caso di politerapia eliminando alcune molecole (in particolar modo i diuretici ed i calcio antagonisti che tra l’altro causano edemi agli arti inferiori) e in alcuni casi nei pazienti con ipertensione notturna spostare l’assunzione delle medicine alla sera anziché di giorno.